Anticorpi IgG neutralizzanti anti-Spike-RBD SARS-CoV-2

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Ricerca gli Anticorpi IgG neutralizzanti anti-Spike-RBD SARS-CoV-2 (Covid-19)

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Per conoscere il tuo “vero” stato di protezione dal Covid, ricerca gli Anticorpi IgG neutralizzanti anti-Spike-RBD SARS-CoV-2 (Covid-19). Il test Sars-CoV-2 Anticorpi Neutralizzanti (Nab) è utilizzato per quantificare in vitro gli anticorpi IgG neutralizzanti diretti contro il dominio legante il recettore (receptor-binding domain, RBD) della proteina spike (S1) del Sars-CoV-2 cioè la porzione responsabile dell’aggancio alla cellula ospite tramite il recettore per l’ACE 2.

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Obiettivo del test

L’obiettivo del test è misurare quanto la risposta immunitaria sia efficace nel combattere il virus, ossia nell’impedire che il virus penetri all’interno delle cellule umane.

  • funzionamento test anticovid

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Meccanismo fisiopatologico

La maggior parte dei soggetti infettati da virus Sars-CoV-2, responsabile di Covid-19, sviluppa anticorpi specifici contro le proteine strutturali del virus e dal punto di vista diagnostico sono particolarmente rilevanti quelli diretti contro: Proteine nucleocapside (N) e Proteina spike (S).

Nel caso degli anticorpi prodotti contro la proteina Spike (IgM e IgG Anti-spike-RBD, ovvero diretti contro il dominio RBD della proteina spike) si tratta di anticorpi neutralizzanti, cioè proteine in grado di contrastare efficacemente il virus responsabile della patologia, neutralizzandone la capacità infettiva.

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    Normalmente gli anticorpi neutralizzanti sono prodotti dai linfociti B, un tipo di globulo bianco, a seguito di un’infezione o della vaccinazione. L’immunità dovuta a tali anticorpi è nota anche come “immunità sterilizzante”, poiché il sistema immunitario elimina la particella infettiva prima che si verifichi qualsiasi infezione.

importanza degli anticorpi
  • test sierologici

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Differenza con i sierologici classici

Gli esami sierologici quantitativi classici misurano in modo aspecifico tutti gli anticorpi diretti contro la proteina Spike, non solo quelli diretti verso il dominio RBD, e quindi non necessariamente neutralizzanti; la differenza è sostanziale perché solo gli anticorpi neutralizzanti possono offrire una protezione attiva verso nuove infezioni.

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Interpretazione dei risultati

Per anticorpi anti-Spike è possibile interpretare il risultato come segue:

  • ESITO POSITIVO

Il soggetto è considerato ragionevolmente protetto grazie ad una precedente immunizzazione (anche se in realtà l’esperienza clinica insegna che è comunque possibile sviluppare l’infezione, sebbene tipicamente in forma leggera)


  • ESITO NEGATIVO

Probabilmente il soggetto non è mai venuto in contatto con il virus né è stato vaccinato (oppure non ha sviluppato immunità).

Poiché i vaccini attualmente in uso in Italia inducono la produzione dei soli anticorpi anti-S, è possibile valutare se un soggetto vaccinato sia ANCHE venuto in contatto con il virus, con il dosaggio degli anticorpi anti-N:

  • Anti – N positivo conferma una precedente infezione naturale
  • Anti – N negativo che non ha mai avuto contatto con il virus.
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    Gli anticorpi specifici per la porzione RBD della proteina Spike del Covid-19 sono anticorpi neutralizzanti che si sviluppano in risposta ad un’infezione naturale o alla vaccinazione e hanno un ruolo protettivo. Per quanto si tratti di un’eccessiva semplificazione, la presenza di un’adeguata quantità di anticorpi anti-RBD-Spike (indicati anche come anti-S o anti-RBD-S) suggerisce quindi la presenza di un certo grado di immunità nei confronti del virus responsabile di Covid-19.


    In realtà la valutazione sarebbe molto più complessa, perché è noto come le nostre linee di difesa non si limitino alla sola presenza e persistenza degli anticorpi in circolo, ma anche alla capacità e reattività della loro sintesi al bisogno; sebbene la quantità degli anticorpi nel sangue diminuisca nel corso dei mesi, la memoria immunologica delle cellule B (specifiche per la proteina Spike di Sars-CoV-2) e dei linfociti T perdura più a lungo nel tempo (ad oggi si ritiene non meno di 8 mesi dall’infezione, ma presumibilmente anche più a lungo).

  • test sierologico covid

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La prenotazione per l’esame spermiogramma deve essere richiesta telefonicamente

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